6 Gennaio 2023, Epifania del Signore

6 Gennaio 2023, Epifania del Signore

6 Gennaio 2023, Epifania del Signore

Prima Lettura Is 60,1-6     Salmo Responsoriale: 71      Seconda Lettura: Ef 3,2-3a.5-6

Vangelo Mt 2,1-12

 

II brano evangelico che abbiamo letto, fu composto dopo che Gerusalemme era stata distrutta, dopo che le comunità dei credenti si erano arricchite, a dismisura, di nuovi convertiti gentili, non giudei. E tutto questo suscitava un interrogativo: se Dio era stato veramente fedele alla sua promessa, se davvero l’adempimento del Regno di Dio doveva avvenire attraverso la conversione dei gentili. E così la risposta, quella data da Paolo. è perentoria: sì, il progetto di salvezza comporta l’unione di tutti i gentili in un solo Corpo. E la memoria sulla nascita di Gesù si arricchisce — nella pagina catechetica del Vangelo — del viaggio dei Magi, che vengono dall’Oriente per adorarlo mentre non lo riconoscono né il potere legittimo, né gli scribi (i sapienti) né la città di Gerusalemme. È bene per aprirci ad una riflessione attuale sottolineare l’antitesi suggestiva su cui si costruisce questa pagina. Da una parte abbiamo gli scribi, i sapienti che custodiscono la parola scritta; dall’altra dei sapienti lontani, estranei alla tradizione giudaica, che leggono un altro libro, il libro delle stelle, secondo una tradizione astrologica tutt’altro che ortodossa, a rigore. Da una parte abbiamo il potere (Erode) che dice, con una finzione che non è episodica ma organica al potere che vuole addirittura anche lui andare ad adottare il Bambino; dall’altra i pastori che sono i senza potere, i reietti che adorano il Bambino con sincerità. …Non ho il diritto di portare il mondo a me, sono io che devo camminare verso gli altri. Perché il regno di Dio è ovunque. Io devo avere la capacità di scoprire il regno di Dio anche là dove, secondo tutte le regole della cultura data, della teologia data e della morale data trovo 1’abnorme, il diverso. Il diverso che mi provoca nasconde in sé un aspetto del Regno. Epifania qui vuol dire riconoscimento che il mistero di Dio si manifesta in modi diversi. Anche il viaggio dei Re Magi, se noi spogliamo questa narrazione da ciò che ha di fastoso, è l’introduzione violenta del diverso. È il diverso che appare segnato da Dio. Gli Scribi, che avevano tutti i protocolli per interpretare il Regno, non lo capirono.

Da “Il mandorlo ed il fuoco” vol 1

/ la_parola