La Fondazione

Un tentativo e una eredità

La scomparsa di un uomo così ricco, la cui parola e riflessione era molto significativa per tanti che a lui si riferivano, pone agli amici il difficile problema di una eredità.

Il rispetto della ricchezza, pluralità e laicità del suo pensiero, ha suggerito modalità precise che rispettassero profondamente tale sua impostazione. In primo luogo si è voluto rendere omaggio a questa memoria promuovendo la catalogazione del suo archivio e biblioteca e una serie di studi sulla sua attività, senza alcuna pretesa di volere ‘conservare’ o tramandare una immagine precisa o una memoria già caratterizzate, secondo priorità o profili o schemi di giudizio predefiniti.

Si è voluto in questo modo sottolineare che non esiste una eredità di Balducci lasciata come in esclusiva agli amici che hanno condiviso tante esperienze con lui, ma che la valorizzazione della pluralità delle forme e delle ispirazioni della sua presenza potesse e dovesse essere il momento caratterizzante di un modo di rendergli omaggio che valorizzasse la laicità della impostazione del suo pensiero e del suo operare.

Si è pertanto costituito un Comitato fin dal 1992, che promuovesse la nascita della Fondazione a lui intitolata, con l’intento di valorizzare e gestire l’archivio e la biblioteca, di creare un collegamento organico con le tante realtà, gruppi e persone che a lui si riferiscono, di continuare e sviluppare la riflessione su quei temi cruciali per la società, la Chiesa, la vita culturale e civile del nostro paese, che in lui trovano ancora motivo di orientamento.

Organi della Fondazione

Presidente: Grazia Bellini

Consiglio di Amministrazione:
Grazia Bellini (Presidente),
Sergio Sereni (vicepresidente),
Barbara Bellaccini, Andrea Bottinelli, Arnolfo Gengaroli, Franco Graiff, Stefano Evangelista.

Fanno parte di diritto del Consiglio di amministrazione il responsabile dell’archivio Balducci Bruna Bocchini Camaiani
e il presidente del comitato scientifico Emanuele Pellicanò

Comitato Scientifico :
Bruna Bocchini, Pietro Giovannoni, Michela Giuranna, Grazia Villa, Allaman Allamani, Andrea Bigalli, Alessandro Santoro, Enrico Palmerini, Emanuele Pellicanò, Beniamino Deidda, Eugenio Stefani, Susanna Rollino, Anna Scattigno, Paola Terzani, Giovanna Checchi, Marcello Forni, Mohamed Bomoshmoosh, Raniero La Valle, Stefano Zecchi, Giovanni Bellumori, Rosanna Virgili. Maria Paiano, Cesarino Balsamini, Stefano Grassi.

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Sezioni operative:

Segreteria:
Lorenzo Del Mastio
Anna Pinzani

Amministrazione:
Studio Filippo Vannoni
Consulente del Lavoro:
Studio Baldini

Ufficio stampa:
Manuela Plastina

Gli scopi

La Fondazione non è solo lo strumento necessario per custodire con pubbliche garanzie l’interessantissimo archivio, per studiarlo e sottrarlo al pericolo di dispersione; non è solo lo strumento più adatto per curare l’edizione delle numerose opere di Ernesto Balducci; ma è anche il mezzo più solido per accogliere sotto una stessa unità programmatica le autorità scientifiche e le risorse sociali e politiche che sono necessarie per questa non facile impresa di mettere a frutto il messaggio lasciato da una personalità così ricca e poliedrica e di scoprire un pensiero ancora non adeguatamente conosciuto.

La Fondazione intende infatti progressivamente realizzare le attività delineate nello Statuto e quelle che via via il momento storico suggerirà come più opportune nell’ambito delle finalità generali stabilite nello Statuto stesso (vedi allegato agli articoli 4 e 3 ). Un primo campo di ricerca e di attività della Fondazione è quello che può definirsi su Ernesto Balducci, nel senso che intende studiare, valorizzare e diffondere il suo pensiero e il significato della sua figura culturale e religiosa nel panorama della società e della chiesa italiana. I programmi di studio e l’attività in questo settore sono coordinati dalla prof. Bruna Bocchini Camaiani, coadiuvata da un Comitato scientifico di storici ‘Garanti’ per il lavoro di valorizzazione dell’archivio.

A tal fine, la Fondazione ha già curato la pubblicazione di alcuni volumi, in parte inediti, dello scolopio, così come una serie di studi, per i quali si rimanda al catalogo allegato. Per le attività attinenti all’Archivio e alla Biblioteca, la Fondazione ha attuato, grazie al contributo e alla collaborazione della Regione Toscana, apposite borse di studio.

Un secondo campo di ricerca e attività della Fondazione attiene alla elaborazione scientifica e alla promozione sociale delle tematiche più importanti affrontate da Balducci, soprattutto nell’ultimo periodo della sua vita. Si tratta di temi cruciali per la civiltà contemporanea, che Balducci ha trattato non solo con acuta tensione morale ma anche con un approccio interdisciplinare fecondo, che lo portava a trascendere i rigidi confini e le ristrettezze dei saperi codificati.

Questo, che era uno degli aspetti più specifici del suo fascino intellettuale, costituisce anche l’eredità che la Fondazione intende mettere a frutto, affidando a qualificati rappresentanti del pensiero teologico, filosofico, antropologico, etnologico, sociologico, psicologico, storico e giuridico l’approfondimento scientifico e culturale di quei temi, evitando così il rischio della ripetizione retorica e dell’irrigidimento ideologico. In tal senso, questo secondo campo di impegno della Fondazione può essere definito, non più su, ma da Balducci, (definizione tesa a sottolineare l’intento di continuare l’analisi e la riflessione critica a partire dai percorsi intrapresi del pensiero balducciano).

Esso rappresenta indubbiamente un campo inesplorato e fecondo per le attività che la Fondazione ha intenzione di svolgere in vista di una sua apertura su orizzonti più ampi. Si allegano in questa prospettiva i programmi di conferenze e riflessioni svolte negli ultimi anni, dei quali sono stati anche pubblicati gli atti nei “QUADERNI DELLA FONDAZIONE” (vedi Catalogo delle pubblicazioni) ed il programma delle iniziative a livello nazionale, promosse dalla Fondazione in occasione del decennale della scomparsa di Balducci.

Il riconoscimento giuridico

Con decreto 2 febbraio 1996, la Regione Toscana ha concesso il riconoscimento della personalità giuridica alla Fondazione, costituita con atto del Notaio Alessandro Ruggiero, che è stata iscritta, grazie alla collaborazione dello studio del notaio Massimo Cavvallina di Firenze, al numero 85 del Registro Regionale delle Persone Giuridiche Private presso la Regione Toscana.
Sede: Via dei Roccettini 9 – 50016 Fiesole (Fi) loc. San Domenico tel. 055/599147 – fax 055/599240 – e-mail: fondazionebalducci@gmail.com”
Cod. fiscale: 94054770485

Riconoscimento giuridico con decreto della Regione Toscana 2 febbraio 1996 n. 00659 Iscritta al n. 85 del Registro regionale delle Persone Giuridiche Private presso la Regione Toscana. C/c bancari n. 9006.72 e n. 9007.65 presso Monte dei Paschi di Siena, Filiale di Firenze, Ag. 10, cod. Abi 1030, cab 2810, Iban IT19S0103002810000000900672 C/c postale n. 25814500 I finanziatori

Questa pagina fornisce i nominativi di coloro che, Enti o persone fisiche, hanno contribuito negli anni, in maniera determinante, dal punto di vista economico, alla nascita e all’attività della Fondazione o a singole iniziative da questa organizzate: Regione Toscana Fondazione Monte dei Paschi di Siena Cesvot Provincia di Firenze Amministrazione comunale di Fiesole Amministrazione Comunale di Firenze

La nascita

Il 25 febbraio 1995, con atto ai rogiti del notaio Alessandro Ruggiero di Firenze, è stata costituita la «FONDAZIONE ERNESTO BALDUCCI» con sede nel comune di Fiesole (in località San Domenico, Via dei Roccettini 9), nei locali della Badia, luogo emblematico dell’attività del padre scolopio ed in cui trascorse gran parte della sua vita.

Essa è nata quindi grazie allo sforzo compiuto dal Comitato, alla disponibilità degli eredi e dei padri Scolopi, che hanno voluto conferire i diritti di utilizzazione di tutte le opere di Balducci, nonché all’interesse della Regione Toscana che, con provvedimento deliberato all’unanimità dal Consiglio Regionale, ha contribuito alla formazione del suo patrimonio.