8 Dicembre 2016 – IMMACOLATA CONCEZIONE – Anno A

8 Dicembre 2016 – IMMACOLATA CONCEZIONE – Anno A

   8 Dicembre 2016 – IMMACOLATA CONCEZIONE – Anno A

 

        Le origini della nostra salvezza sono legate alla qualità di Gesù che è, contro tutte le attese messianiche del Vecchio Testamento, l’uomo senza potere.

 

      PRIMA LETTURA:  Gn 3,9-15.20- SALMO: 97- SECONDA LETTURA:  Ef 1,3-6.11-12   VANGELO: Lc 1,26-38

 

…La scelta di Eva e di Adamo fu la scelta del potere: essere come Dio è il massimo dei sogni dell’onnipotenza. Da qui nasce tutto lo smarrimento morale che noi conosciamo bene: la deresponsabilizzazione ! Io conosco bene questo peccato. Ora che il potere non è concentrato in una persona sola ma è socializzato largamente per cui in ogni rapporto fra uomo e uomo c’è una partecipazione ai modi del potere, noi sappiamo bene che tutto è organizzato per toglierci la responsabilità. È vero che anche nelle organizzazioni formali e giuridiche del potere. Abbiamo governanti che non hanno responsabilità. E tutto è fatto in modo che nessuno tremi. Le eccezioni confermano la regola. Ma questo è vero anche nella pratica quotidiana. Dice Adamo: «La donna che Tu mi hai dato mi ha offerto il frutto». Egli coinvolge lo stesso Dio che gli ha messo una donna accanto. E anche Eva si rifà al serpente. Io trovo questo riflesso del potere anche nel nostro comportamento quotidiano, dinanzi ai grandi problemi che abbiamo davanti. Dinanzi alla fame del mondo, io che c’entro? che ci posso fare? Così noi marciamo verso il suicidio collettivo e nessuno è responsabile. L’occidente all’Oriente; l’Oriente all’occidente. Stiamo morendo senza che nessuno sia responsabile. Per cui, come disse un arguto umorista, se il mondo cadrà nella morte non si saprà se è datato da sé o se è stato spinto! Quando vi dico che siamo tutti nel peccato, questo vi dico: che siamo tutti paurosi delle responsabilità. Preferiamo delegare la nostra responsabilità ad altri. Il discorso potrebbe farsi lungo, ma preferisco riferirmi al Vangelo. Le origini della nostra salvezza sono legate alla qualità di Gesù che è, contro tutte le attese messianiche del Vecchio Testamento, l’uomo senza potere. È nella purezza delle origini. Egli è venuto a rivelare quel che era nascosto fin dalla formazione del mondo, come dice Paolo. Cioè fin dalle origini. Quelle origini noi le conosciamo nel nostro cuore. Se andate al fondo del vostro cuore vedrete come l’aspirazione a rapporti universali basati sull’amore con la totale rinuncia della violenza, contrasta con la volontà di potenza che si camuffa in mille modi, anche in modi splendidi, ma che è sempre virtualmente una sopraffazione contro l’uomo. quindi un turbamento della creazione. Gesù viene come Colui che incarna, in modo totale, questa possibilità impossibile – la chiamerò così – del mondo secondo amore. Egli ha vissuto appunto come emarginato, senza potere. La sua vita e le sue Parole esprimono questa luminosa alternativa. Dinanzi al tribunale di Pilato che è come la formalizzazione dei poteri di questo mondo, Egli si presenta come l’alternativa totale. Pilato non capisce che cosa è la Verità, perché la verità di cui Gesù parla non è scritta dentro i dizionari filosofici del potere. È una verità che non genera fanatismo né contrapposizioni. Gesù è la Verità. Il Vangelo è un libro: la verità è Gesù, Gesù nella sua concreta straordinaria manifestazione di quelle possibilità primordiali, cioè della volontà del Dio creatore. Maria entra nell’alternativa dicendo:«Sia fatto di me secondo la Tua Parola». È questa la purezza di Maria: nell’essere totalmente obbediente per fede al disegno di Dio. Così noi siamo entrati nel mistero, ma rimanendo – come vedete – coi piedi sulla nostra terra. […]. Ma perché i peccatori sono sempre gli altri? Dobbiamo uscire da questa tentazione. Il Vangelo non ci porta formule pratiche sul come fare. Nel mio dibattito politico io posso poi portare il contributo della mia opinione. Questa, ad esempio: che oggi è un principio assoluto e ormai coincidente con le necessità fisiche del mondo, quello della rinuncia alla sicurezza delle armi perché altrimenti moriremo tutti. Questa prospettiva della fine cade opportuna. Essa è il polo opposto della creazione. Là cominciarono le cose: qui stanno per finire. Un peccato si commise alle origini e un peccato si commetterà alla fine. Simmetrico al primo. Per essere nella fede, nella purezza che ci viene simboleggiata da Maria, dobbiamo uscire da questa logica del peccato.

 

Ernesto Balducci – da: “Il Vangelo della pace” – vol 1°

 

 

 

/ la_parola