La festa della Tam Tam Basket e la storia di un diritto negato

La festa della Tam Tam Basket e la storia di un diritto negato

Vogliamo condividere la notizia di questa festa e la storia dell’associazione Tam Tam basket (https://tamtambasketball.org/it/) creata da Massimo Antonelli, che è stato relatore ad un convegno di sport e integrazione organizzato dalla nostra Fondazione.

L’evento sarà l’occasione per il coach Antonelli, i suo atleti e le loro famiglie, per festeggiare  i progressi del loro progetto. E’ tuttavia opportuno ricordare il cammino politico che è stato fatto per il riconoscimento di un diritto – lo ius culturae – che a qualcuno sembra ovvio e innegabile, che continua a essere negato, a molti giovani, se pur nati e integrati in Italia.

“Notte Africana Tam Tam Basketball. Sabato 17 giugno, Castel Volturno (CE). Guest Dj’S BRAHMS e Stefano Ranieri”. 

Leggendo velocemente la locandina di questo evento si può pensare che si tratti di una delle tante feste/riunioni dei giovani organizzate in questo periodo, con dj famosi, all’aperto sulle spiagge italiane per riunirsi e divertirsi.

E’ certamente così, ma conoscendo la storia della squadra di basket “Tam Tam Basketball” questa festa assume un significato ben più importante. Tam Tam infatti è la squadra giovanile di Castel Volturno, città dal forte disagio sociale e con la più alta percentuale di extracomunitari in Italia, quasi tutti di provenienza africana e con problemi d’inserimento. In questo contesto, nel 2016, un uomo pieno di ideali umani e sportivi, uno di quelli che non hanno mai smesso di indossare la divisa sportiva, Massimo Antonelli, allenatore ed ex campione di pallacanestro (azzurro e vincitore di uno scudetto con Virtus Bologna), decide di fare qualcosa. Innanzi tutto – dopo  aver iniziato con primi allenamenti all’aperto vicino al mare –  rimette a posto un palazzetto un pò malandato, che diventerà poi la casa sportiva di questi ragazzi. Decide di utilizzare l’amore per lo sport per innescare un meccanismo di inclusione e riscatto. I giocatori sono ragazzi che, seppur nati e cresciuti in Italia – per lo sport venivano considerati stranieri e quindi, per la legge italiana, non potevano iscriversi ai campionati.

In questi 7 anni sono state fatte tante cose e non sono mancati i successi sportivi e di integrazione. Dal nulla oggi la TamTam è divenuta una squadra forte e temuta a livello nazionale, ed un esempio di sport e inclusione internazionale.

Ecco, con la festa di sabato il coach Antonelli, i suoi atleti e le loro famiglie festeggeranno la tanta strada fatta. Quelle famiglie, quei genitori che nelle partite della Tam Tam negli spalti non ci sono mai. Ricordo che quando chiesi il motivo della loro assenza mi risposero: “Lavorano nei campi”.

Una situazione che mi ricordò una scena del film Billy Elliot:

Billy: «Com’è Londra?»
Padre: « Non lo so figliolo, non ho mai lasciato Durham».
Billy: «Cioè non ci sei mai stato?».
Padre: «Perché dovevo andare a Londra?».
Billy: «Bhe è la capitale!».
Padre: «Non ci sono miniere a Londra»…..

Una storia sportiva accidentata, quella della Tam Tam Basket, che deve molto anche all’interessamento dei Presidenti del Consiglio Paolo Gentiloni prima e Mario Draghi poi, che hanno permesso di dare una svolta a questo “caso” sportivo.

Il loro intervento ha permesso il ripensamento della Federbasket, che ha finalmente concesso alla squadra di Castel Volturno la deroga per poter partecipare al campionato nazionale Eccellenza Under 17 sino ad allora vietato, poiché i giovani venivano considerati stranieri! Un impegno iniziato nel 2017, quando l’allora governo di centrosinistra presieduto da Paolo Gentiloni, su impulso del Pd guidato da Matteo Renzi e del ministro dello Sport Luca Lotti, varò la “Norma Tam Tam” in Legge di Bilancio per permettere a tutti i ragazzi – figli di immigrati ma nati in Italia e che frequentavano le scuole italiane – di poter fare sport a livello regionale al pari dei loro coetanei. Dopo quella legge non è stato più fatto nulla dai governi Conte 1 e Conte 2, fino alla deroga del 2021 promossa dal Governo Draghi.

Oggi possono sembrare risultati ovvi, ma arrivano dopo anni di lotta, ottenuti innanzitutto dall’immensa caparbietà e passione del coach della squadra, Massimo Antonelli, l’inventore del modello Tam Tam. Grazie alla sua grande generosità questi ragazzi figli di immigrati, in una realtà difficile come quella di Castel Volturno, hanno avuto un’opportunità incredibile per evitare di finire sulla strada. Ci sono volute interrogazioni parlamentari, comunicati stampa, appelli di personalità dello sport e della società civile, articoli sulla stampa estera, oltre ai ricorsi e alle spese legali sostenute, per cercare di far ragionare i vertici dello sport.

Un problema importante anche per i numeri: parliamo di 876.801 giovani di cui 573.845 nati in Italia. Situazione meglio conosciuta dagli Iitaliani come ius scholae o ius culturae, ossia quel provvedimento che consentirebbe a tutti i ragazzi nati in Italia e che frequentano le scuole italiane di non essere studenti di serie B rispetto al loro compagno di banco. Una storia o meglio un problema triste ma avvincente di cui si sono occupati anche i media stranieri, tanto che la tv Al Jazeera ha deciso di produrre per la sua piattaforma un docufilm sulla storia della Tam Tam in italiano e inglese, realizzato dal regista Mohamed Kenawi.

La Tam Tam Basket è stata addirittura oggetto a inizio 2023 dell’apertura della Community della Nike con la scritta “non smettere mai di scrivere il tuo futuro”. Parliamo della più diffusa e riuscita Community nel mondo (quella del JUST DO IT, quella di 30 milioni di partecipanti da tutte le parti del mondo).

Quella di sabato sarà una festa meritata e opportuna, ma dobbiamo tutti sapere e ricordare che cammino politico è stato fatto per il riconoscimento di un diritto, ovvio e innegabile e che tuttavia continua a essere negate e che non è all’ordine del giorno di questo attuale governo.

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