PASOLINI E BALDUCCI – Andrea Cecconi – novembre 2020

PASOLINI E BALDUCCI – Andrea Cecconi – novembre 2020

“Paradossalmente il più religioso di tutti è stato Pasolini !”. Così Padre Balducci concluse l’incontro con lo scrittore e altri amici – tra cui i sacerdoti Silvano Burgalassi e Salvatore Marsili, e il giornalista Giancarlo Zizola -, avvenuto nella redazione del quotidiano “Il Giorno” nel dicembre del 1969, dedicato al tema della riforma liturgica, da poco approvata.

    Naturalmente per Ernesto Balducci quella riforma avrebbe dovuto rappresentare soltanto l’inizio di un processo teso ad un vero e proprio rinnovamento ecclesiale, mentre per Pasolini si trattava di un opportunistico adeguamento ai tempi, cui la stessa Chiesa, secondo lo scrittore, avrebbe dovuto opporsi ad ogni modo, anche in funzione anticonsumistica.

    In quell’occasione Balducci manifestò a Pasolini le sue perplessità sull’uso eretico del sacro, ritenendo opportuno privilegiare piuttosto l’annuncio di liberazione evangelico. 

    Anche negli anni successivi, pur riconoscendo a Pasolini le ragioni della sua denuncia della “società dei consumi” e delle sue degenerazioni, non mancò di sottolineare allo scrittore la connotazione, a suo parere, nostalgico-regressiva delle sue posizioni.

    A distanza di quasi mezzo secolo dalla drammatica scomparsa di Pasolini, risulta abbastanza evidente la valenza profetica della sua denuncia contro quella sorta di deriva omologante, a livello antropologico, prodotta dal nuovo “potere del consumo”.    

    Un fattore omologante a livello planetario che si affianca a quella crisi storico-epocale che stiamo vivendo e di cui la connotazione più evidente è la mancanza di speranza nel futuro.

 
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