“Una fuga immobile”

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Data:
4-16 agosto 2012
Luogo evento:
Santa Fiora (Gr)
Sede:
Palazzo Comunale di Santa Fiora – Sala del Consiglio
A cura:
Giovanna Biondi

La mostra, dal titolo “Una fuga immobile”, intende ripercorrere l’iter culturale e spirituale del Padre scolopio attraverso le immagini fotografiche realizzate dall’artista Giovanna Biondi, a partire dalla rappresentazione dei luoghi in cui Balducci visse per periodi più o meno lunghi della sua vita, ottenuta grazie allo strumento fotografico ed al talento creativo dell’autrice.

Ingresso gratuito

INAUGURAZIONE: 4 AGOSTO ORE 17,30, PALAZZO COMUNALE DI SANTA FIORA
Nell’occasione sarà inaugurata anche la Mostra di Pittura degli artisti dell’Accademia delle Belle Arti “I luoghi di Ernesto Balducci. Santa Fiora”

E’ DISPONIBILE IL CATALOGO DELLA MOSTRA

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“Una fuga immobile” racconta la vicenda biografica di un uomo di fede e spiritualità profonda, di pensieri talvolta scomodi, infaticabile costruttore di un progetto di integrale umanizzazione del mondo, di pace universale, di salvaguardia del creato. Attraverso le immagini dei luoghi nei quali padre Balducci è vissuto ed ha instancabilmente operato, rivediamo e riviviamo quelle che sono state le tappe principali della sua vita e della sua testimonianza: dalla natia Santa Fiora, al periodo romano, al ritorno in Toscana alla Badia Fiesolana.

Il Monte Amiata, il monte Labbro, le miniere del Siele, i castagneti, la sua casa, la sua finestra, la nera trachite dei muri del paese, il convento, la rupe, la chiesa della prima messa, la torre del Lazzeretti. Nelle sue prime immagini Giovanna Biondi fa sentire il silenzio di quei luoghi decisivi per la formazione e la spiritualità del giovane Ernesto all’interno dell’impegno civile e sociale legato alle problematiche dei minatori e il sacrificio degli 83 trucidati dai nazisti alla Niccioleta.

Nelle immagini c’è anche la Firenze dove la vocazione gli si è rivelata, città che “ormai appartiene al mio sangue”, scriveva. Poi l’esilio tuscolano-romano dove ha vissuto la primavera di rinnovamento della Chiesa, potendo vivere in prima persona il Concilio e dove intravide, nei sacri palazzi, inattesa, quella dimensione umana che forse lì riteneva perduta. E, infine, il sospirato ritorno a Firenze, o meglio, a Fiesole, in quel posto magnifico che è la Badia, da cui si domina la città, e dove resta immortale nella sua predicazione domenicale. Anche la scelta del bianco e nero, eliminando la possibile “distrazione” del colore, aiuta a cogliere l’essenzialità delle immagini e a renderle in qualche modo atemporali. La scelta dei soggetti o le particolari prospettive consentono poi, ora di concentrare l’attenzione su un dettaglio significativo, ora di percepire la bellezza struggente di certi luoghi, ora di rievocare con vivezza i momenti nei quali tanti amici hanno condiviso con lui la Parola, la riflessione, la testimonianza.

Vedi un’anteprima fotografica della mostra di Giovanna Biondi

Collaboratori

Comune di Santa Fiora; Provincia di Grosseto

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